Innovazione continua dal 1919

Da piccola officina meccanica a player gobale dell'impiantistica industriale

SACMI nasce nel 1919 dal coraggio e la determinazione di 9 persone, accomunate da un ideale, il miglioramento delle condizioni di vita attraverso il lavoro.

Con 4.500 lire (oggi poco più di 2 euro) di capitale sociale e uno staff di 9 persone, tra meccanici e fabbri, nel 1919 la “Società Anonima Cooperativa Meccanici Imola” ha intrapreso il cammino che, attraverso una forte spinta verso l’internazionalizzazione dei mercati e un costante processo di innovazione e differenziazione produttiva, l’avrebbe portata tra i leader mondiali dell’impiantistica industriale. 

I primi anni

1919

Fondata all’indomani del primo conflitto mondiale, in una fase estremamente difficile per l’economia e la società italiana, SACMI si concentra, inizialmente, su lavori di riparazione meccanica di “locomobili, trebbiatrici, macchine agricole e vinicole”, ampliando il proprio business nel corso degli anni ’20 ad altri lavori di carpenteria e arrivando a produrre, già a metà degli anni ’30, le prime macchine a proprio marchio (una pulitrice-selezionatrice automatica per arance).

LA GUERRA E LA LIBERAZIONE

1944

Gli anni del conflitto vedono SACMI – come altre aziende italiane – impegnata nella produzione di materiale bellico, un’attività che contribuisce ad elevare gli standard produttivi e le competenze del personale impiegato. All’indomani della Liberazione della città di Imola – il 14 aprile 1945 – riprende l’attività produttiva: risale a questo periodo il primo prototipo di pressa a frizione per ceramica con comandi manuali, realizzato direttamente in SACMI. 

Gli anni del boom

1949

Nella nuova sede SACMI di Viale De Amicis le macchine vengono avviate ai primi di gennaio del 1949. Tra il 1949 e il 1951 viene realizzato il primo prototipo completo di pressa per tappi a corona, mentre nel settore ceramico, oltre al continuo perfezionamento della pressa, si iniziano a costruire altre macchine per il presidio completo del ciclo produttivo quali mulini a tamburo, le prime smaltatrici, i nastri sbavatori, gli stampi. Una sistemazione più razionale e l’aggiunta di altre attrezzature permettono a SACMI di accrescere le competenze già maturate sullo sviluppo di presse per ceramica, cominciando ad applicare i primi concetti che avrebbero portato, nel giro di pochi anni, alla loro completa automazione. 

Già dagli anni Cinquanta cominciavano a delinearsi in modo chiaro le due principali direttrici di sviluppo di SACMI, al fianco dei nascenti distretti industriali italiani della ceramica e del packaging. 

La corsa verso i mercati esteri

1963

Una forte politica di espansione oltre i confini nazionali caratterizza gli anni ’60/70, attraverso il potenziamento dell’export, l’acquisizione di società e rami d’azienda e la nascita di nuove società controllate. Nel 1963 la Cooperativa SACMI acquista un appezzamento di terreno di 4 ettari in via Selice Provinciale a Imola. La nuova sede, inaugurata 4 anni più tardi, ospita ancora oggi il quartier generale della casa madre. Verso la fine degli anni Settanta, le esportazioni SACMI raggiungono 80 Paesi del mondo. Proprio dai mercati esteri arriva lo stimolo, per SACMI, a posizionarsi sempre di più non solo come fornitore di macchine "stand alone" ma, anche e soprattutto, come impiantista completo: è a questa fase che risalgono innovazioni radicali per il processo ceramico, come lo sviluppo dei primi mulini per la macinazione continua.

Il Centro Ricerche SACMI e l'ingresso in nuovi business

1989

Il 1989 è per SACMI un anno chiave: alla fine di un decennio di continua espansione sul mercato interno ed estero, la Cooperativa inaugura ad Imola un proprio Centro Ricerche con laboratori fisici, chimici, laboratori tecnologici per il packaging, reparti sperimentali per il collaudo dei prototipi ed un impianto pilota specifico per la ceramica. Proprio all’interno dei laboratori del Centro nasce, nel corso degli anni Novanta, il prototipo della CCM (continuous compression moulding), una tecnologia estremamente innovativa nel settore dello stampaggio delle capsule in plastica con cui SACMI avrebbe fatto scuola in tutto il mondo.  Tra la fine degli anni Novanta ed i primi anni 2000 la costituzione di nuove società (SACMI Labelling, Filling) e il definitivo consolidamento della tecnologia CCM segnano l'ingresso a tutto tutto tondo del Gruppo in ambito Beverage. Con l'acquisizione di Sama, Laeis e Riedhammer SACMI cresce inoltre nel Sanitaryware ed entra nel businesss dei Refrattari e della Stoviglieria.

Il nuovo Millennio e la corsa verso il centenario

2002

Dalla metà degli anni Duemila, alla ricerca di soluzioni tecnologiche ed impiantistiche sempre più performanti, si affianca la necessità di sviluppare processi produttivi meno energivori e più rispettosi dell’ambiente. Nasce in questo contesto il progetto SACMI H.E.R.O. (High Efficiency Resource Optimizer), per la riduzione dei consumi e l’aumento dell’efficienza su tutta la gamma di macchine, a cominciare dai forni (linea EKO). Il decennio segna poi un ulteriore ampliamento del business SACMI, dapprima in ambito Food-Chocolate (con Carle&Montanari, azienda con oltre un secolo di storia acquisita già nel 2002 e, successivamente, OPM e FIMA) quindi nel sttore Metals (cookware, metal forming, powder metals). Per quanto riguarda la Ceramica, che resta il business più grande e rilevante del Gruppo, SACMI sviluppa presse sempre più potenti e performanti e lancia la tecnologia Continua (dal 2014 Continua+), una rivoluzione nel modo di produrre grandi lastre ceramiche decorate.

SACMI 4.0

2019

Grazie all'ampio know how su macchine e impianti, già negli anni Ottanta SACMI aveva sviluppato il primo concetto di supervisore di linea. Per questo l'azienda è stata particolarmente pronta ad intercettare e rilanciare le nuove opportunità di Industry 4.0. Sviluppando, da un lato, SACMI H.E.R.E. (Human Expertise for Reactive Engineering), la piattaforma progettata per implementare servizi e soluzioni di monitoraggio, manutenzione e diagnostica predittiva. Dall'altro, mettendo a sistema una trasformazione di tipo culturale e organizzativo che ha visto, fra l'altro, l'implementazione di un nuovo modello di governance, la costituzione di una nuova Divisione Customer Service, un investimento deciso sulle Human Resources che passa anche dalla realizzazione di nuove strutture di ricerca, come SACMI Innovation Lab. Anche negli anni più recenti, poi, proseguono le acquisizioni strategiche, da Defranceschi (storico protagonista italiano nelle tecnologie per la cantina vinicola) ad Eurofilter (sistemi di filtraggio e depurazione). Numero uno al mondo nelle forniture per l'industria ceramica, SACMI ha lanciato di recente sul mercato Deep Digital, la nuova frontiera della decorazione digitale in ceramica, che si affianca ai nuovi sistemi di gestione 4.0 dei flussi produttivi e del magazzino.

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