SACMI PCR 2120 - «Multipli di qualità»

SACMI PCR 2120 - «Multipli di qualità»

Il caso Italgraniti, primo cliente ad installare, nella fabbrica di San Martino in Rio (Re), l’ultima nata della famiglia Continua+ SACMI. Una storia che viene da lontano, frutto di una visione progettuale comune e che oggi guarda al futuro, alla luce delle nuove tendenze del mercato

Con SACMI PCR 2120 la qualità è multipla, versatile, ripetibile. Lo spiega Francesco Maturo, amministratore delegato di Italgraniti, azienda fondata nel 1994 e pioniere, con SACMI, nello sviluppo della prima tecnologia Continua.
«Correva l’anno 2002 e in Italgraniti naque la prima idea di tecnologia Continua che sviluppammo insieme ai tecnici e ingegneri SACMI. Si trattava di un principio rivoluzionario in ceramica, la compattazione in continuo di un letto di polvere atomizzata. L’idea partì dal processo produttivo del Cotto Calvetro, che veniva prodotto nel nostro stabilimento di Rubiera mediante estrusione.
Se vogliamo, un concetto già diffuso, storicamente, su altri processi industriali, come ad esempio la lavorazione della carta, racconta Francesco Maturo, mostrando il modellino di storica “rotativa da carta” conservato in ufficio e simbolo di una storia imprenditoriale e familiare che viene da lontano.

Il mercato è positivo – complice anche la forte ripresa degli ordini dopo un 2020 in difesa –  ed è molto cambiato negli ultimi anni. Tra gli obiettivi di Italgraniti vi è ‘’l’azzeramento” del magazzino e la necessità di gestire con pari livello di efficienza lotti ristretti, formati diversificati, centinaia di prodotti a catalogo.
«Ecco perché abbiamo scelto PCR 2120. Si tratta di una soluzione innovativa, all’interno della famiglia Continua+, perché riunisce tutti i vantaggi riconosciuti di questa tecnologia, qualità superiore, versatilità nel cambio formato, a quelli di una pressa tradizionale, produttività, controllo dei costi, utilizzo dei medesimi impasti».

La capacità di lavorare «piastrelle», e non solo lastre, moltiplicando qualità ed efficienza su questa tipologia di prodotti è il primo valore aggiunto di PCR 2120.
«Da un lato, abbiamo la necessità di schedulare in produzione ordini molto diversificati e lotti anche ristretti, senza i vincoli connessi ai tempi di cambio formato e alla dimensione minima efficiente per saturare una linea presse tradizionale. Dall’altro, dobbiamo garantire la perfetta qualità e ripetibilità del processo su formati diversi, che spesso vanno a comporre lo stesso progetto di architettura».
A sostenere questo approccio sono le numerose collaborazioni avviate dall’azienda con architetti di fama internazionale, in ottica design e valorizzazione del prodotto ceramico: «Sono sempre di più i progetti di design e ambientazione ceramica che richiedono formati diversi e per questo occorre una soluzione capace di garantire su tutto il lotto le stesse caratteristiche di tonalità e struttura».
Differenze anche minime, in un approccio tradizionale al progetto ceramico – un’ambientazione, un formato – diventano perciò importanti. Ecco perché occorreva una soluzione capace di operare sullo stesso impasto a prescindere dal formato, rendendo il risultato non solo di qualità ma sempre perfettamente ripetibile. Senza contare i vantaggi connessi alla riduzione dei tempi di settaggio ed alla possibilità di moltiplicare i formati in produzione grazie all’integrazione con le soluzioni di taglio.
Minimizzare gli stoc è l'ulteriore priorità di Italgraniti: «Dobbiamo attrezzarci sempre di più per lavorare sull’ordine, per rispondere in tempo reale in produzione agli input del mercato senza rinunciare a produttività, efficienza, saturazione delle linee.

La cosa straordinaria è che con PCR 2120 e le soluzioni di taglio in crudo e in cotto, ogni singolo formato realizzato all'interno del compattatore si traduce in almeno 4 formati distinti, ma uguali.
Continua+ consente un salto di qualità dal punto di vista dell’efficienza, con sfridi minimi indipendentemente dal formato e la possibilità, che stiamo implementando, di riciclarli interamente all’interno del processo. Inoltre, i kW di potenza installata, su questa macchina, sono poco più di un terzo rispetto ad una soluzione standard».
 

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